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Italy.jpg (930 byte) Aspettiamo le vostre poesie... Italy.jpg (930 byte)

 

 

 

 

 


 

 

Se non c'è altro male...

 

Se non c'è altro male che provi
se non c'è rimasuglio di vita.
[...]
Se non c'è altra luce per me -
che risplendono a fare i tuoi occhi ?



                                     Lerri Baldo
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SAPORI DELL'ALBA E DELLA SERA



Nella madia s'adagiò il fiore
delle spighe più volte atteso
e più volte allargato dall'impasto
di lievito caldo, in una geometria di gesti
e di tempo che piegavano lo sguardo al capo
bianco del padre sul varco della soglia,
l'aratro ancora umido di terra.

Il segno della croce sulla crosta benedì
il tenero rigonfio dei pani a forma di grembo:
pensieri sostarono nell'aria,
l'Angelo soffiò sui trucioli del forno.

Ma avevamo imparato dal volo degli uccelli
a dimenticare il presente e negli occhi delle vigne
una forte presenza di gocce a venire
restò sul manto delle piccole api
a farci sognare esodi lontani.

Mia madre si terse il sudore
con panno grezzo e senza parola diede
il pezzo di pane con olio e sale:
fatica disciolta, i passeri nel cuore.

Anche la grazia di Dio profumava d'antico.

Infine il corpo grande del nonno occupò
tutta la prima camera vegliando i tesori
della raccolta; zanzare azzurre donavano alle lune
un luccichio di campane lontane e dimenticate.

Sul tardi panni neri varcarono la soglia,
cessò il correre di zoccoli sui ciottoli vicini.
Una mano allungò di nuovo piccoli pani
grondanti di sapori, si spensero le voci. Restava
l'ombra della sera accucciata ai piedi del camino.


                                                Benito Galilea
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CREDO CHE...

 

Credo che,

Se in quel momento,

Avesse aperto le braccia

Avrebbe cominciato a volare.

Il vento smuoveva i suoi lunghi capelli,

Accarezzava la sua pelle.

E nel ricordo di quella notte

In cui la rosa

Concedeva il suo mondo infantile

E si dischiudeva alla vita,

Il cuore era in tumulto

E tutto il suo corpo in fermento.

Nei suoi occhi

Un mondo di infinita dolcezza.

Alcune gocce

Cominciarono a cadere sul suo viso

Rivolto verso il cielo

Fattosi ormai grigio.

Accese il walk-man,

Si tolse i sandali con lenta poesia

E scese in un prato vicino

...E cominciò a danzare.

L'erba l'accoglieva.

L'acqua scivolava su di lei

E alimentava una forza segreta

Racchiusa da qualche parte

Nell'intimo del suo essere.

E la musica la sprigionava

E la liberava da ogni catena.

Laggiù una donna ballava

E una bambina,

Sorridendo complice,

Si allontanava a grandi passi.

La sua voce risuonava in lei

E la faceva risplendere

Di una luce ultraterrena.

In quella notte di sogni svelati,

La sua anima cantava con gli angeli.

 

                                                          Sabrina Scolari  WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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OMBRA

 

Figlia della luce

laconica sorella

scesa accanto a me

fatale presenza

del mio essere

Specchio del mio domani

Io, tua, schiava

o schiava di me stessa ?

Ti cerco

quando la luce abbaglia

quando il buio attanaglia

il mio corpo

senza di te forma vuota.

Sogno

dell'immaginario mondo

che io proietto

sulla tela bianca

che inafferrabile scorre

in una fantastica visione

mentre le mie mani

si allungano

sulla tua forma irraggiungibile.

                                                      Rosy Bianchini  WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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RITORNA IL PASSATO

 

Mentre il sole accarezza i bordi del mondo

io ti vedo dipinta sul mio trito cammino.

Mi precedi e fanciullo non batte il mio cuore

per riaccese emozioni di ricordi svaniti.

Il passato ritorna, non si é mai allontanato,

e il tuo volto e le mani.

Fra i libri di scuola si annida costante,

un profumo di quercia, colorato di te.

Invano separo concetti importanti

della presenza che m'imprigiona,

mentre il tuo viso di seta suadente,

si arrota fra righe che ora io odio,

io, disperato che tanto le amavo.

Le strade nostre, spezzate,

da calendari di ombre.

Ed ora tu sei fantasma che appare figura

davanti, e cammini come in quel tempo

da ragnatele fissato e da polvere grigia.

Sei entrata in spazi ristretti, occupati

da rondini prive di nido.

Ma io non ti seguo.

Non voglio pensarti,

come un sogno al tramonto.

                                 Gilberto Antonioli WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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CHICCHI DI RISO

                                                                 portog1.gif GRÃOS DE ARROZ

 

Chicchi di riso sepolti

nel taschino d'una giacca:

riesumazione insolita.

Cereali lanciati con gioia,

dopo un " Viva...! ",

a fine cerimonia.

E poi, banchetto.

E noi, per anni,

sotto lo stesso tetto.

Chicchi di riso

all'odor di naftalina.

Crudi come il ricordo

di quell'assegno greve

staccato a nome di un legale,

civile, educato.

E poi, veleni.

E noi...

cognomi separati

su guide telefoniche.

                                                                         Alessandro Bertolino WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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CORNICE

 Uk.jpg (1708 byte) FRAME

portog1.gif MOLDURA

 

Una cornice vuota

era ad abbellire la mensola di un caminetto acceso.

Il crepitìo del fuoco,

l'odore della legna e della resina,

il tepore a rompere l'aria fredda della stanza.

La luminosità e la quiete

nei tuoi occhi neri corvini.

Ora nella cornice c'è una foto,

accanto dei fiori.

Il caminetto annerito è spento

e fa da padrona l'aria gelida.

 

                                                   Sonia Quintavalla WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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LA SFIDA



Partono in bolina
chi da una parte e chi dall'altra
e la torre bianca s'inclina

Il vento sferza i volti,
il sale riga le guance,
e all'ombra delle vele stanche
concitati gli uomini in ressa,

mentre Francesco il timoniere
regge la rotta al vomere
che s'apre la via nell'acqua
spruzzando in aria schizzi,
perle di schiuma!

Sbuffa la vela,  cigola la randa
e all'improvviso un grido: stramba!
Si raddrizza, vira e s'inclina
per riprendere utile la spinta.

E le due torri ormai quasi affiancate
così vanno spedite e di virata in virata
finalmente raggiungono la boa.

Il momento è per tutti di tensione
ecco chi manovra, ecco chi ammaina,
e chi issa veloce l'altra vela in cielo!

Ora di poppa procedendo
le due dee con rigonfie il ventre d'aria
sembrano danzare lentamente in mare.

Che emozione, che maestria,
sospinta dalle raffiche
l'una raggiunge l'altra e appoggia,

orza e all'improvviso stramba ancora
l'altra risponde prontamente e fugge
e riprende a guadagnare

e solcando l'onde del mare
gl'ignari eroi non sanno
di aver già vinto,

per essere passati tutti insieme ..
.dalla storia alla leggenda !


                                            Carlo Ceresa WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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POETI E PITTORI

Uk.jpg (1708 byte) POETS AND PAINTERS

 


Com' il colore è per la tela,
così è la parola metrica per l'orecchio.
Un dipinto stimola riflessione,
un poema il nostro cuore per ardere.
Col pennello l'artista foggia,
col palato anche il poeta.
Come uno si diletta col colore,
così l'altro lo fa col suono.


                                                         Virgil Gelormino WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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Non aggiungere altro...

FRANCE.jpg N'ajoutes rien d'autre

 

Non aggiungere altro,
la sera è calda
ed il vento
canta le cicale.
Voci lontane
di anni trascorsi
confondono
nell'erba di primavera
i nostri corpi sudati;
mentre ti stringo,
mi interrogo
sulla tua
crudele possibilità
di negarmi
un qualsiasi sorriso.

                                                                    Paolo de Maio WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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IL MIO PARTENONE

SPAIN.jpg (731 byte) MI  PARTENON


A te accorrerò con la mia offerta:
nuda, umana, imperfetta,
ed abbraccerò le colonne
poderose delle tue gambe.
Ventilerò la mia passione
attraverso gli archi delle tue porte;
danzerò sul tuo marmo,
accarezzerò la tua voce.
Lo faremo su foglie morte,
sotto l'ombra di un albero.
Tu sfoglierai il mio fiore,
io berrò i tuoi incantesimi.
Ti cammineranno le mie mani;
percorrerai le mie strade.
Tu, il mio centurione romano.
Io, la musa della tua estate.
Ed intrecciati i corpi,
riposeremo uniti
fino a che arrivi l'arcano,
e ci trovi addormentati..

 

                                                           Perfume de Mujer WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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MUORE IL SILENZIO

SPAIN.jpg (731 byte)  MUERE EL SILENCIO

 

Muore la iena,

muore la scena,

muore il desidero, e il perdono.

 

Muore di freddo la morte

sfinita nel suo mausoleo.

 

Muore la vita, e perfino la brezza

che mi portò.

 

Muori in fretta, con vestiti

o senza sorrisi; lontano

si trova la reincarnazione.

 

Muore la vita, muore l’eremo

del mio perdono.

 

Muore il prigioniero,

il soldato e il cameriere,

non possono sperare e

vengono spinti verso il vuoto,

millimetrico del loro sepolcro.

 

Muore la mia vista e le idee

accompagnate dai battiti

del cuore.

 

Muore la mia morte e finisce la

vita di scrivere il mio copione pieno

di rassegnazione.

 

Muore il silenzio: l’eco l’assassinò.

 

                                                                                    Ivanovich Torres Figueroa WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                ( Trad. : Elena Leonardi )

 

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PORTANDOMI NELLE TUE BISACCE

SPAIN.jpg (731 byte) CARGANDOME EN TUS ALFORJAS

 

 

Dalla vita hai lasciato un vuoto per me,

secondo quello che mi dicesti allegoricamente,

vuoto ed entità che nessuno riempirà facilmente,

allora mi confidasti le voci del tuo cuore quando me ne andai.

 

Le nostre lacrime si asciugano solcando la nostra pelle,

come campo agreste e sterile, percorso da gocce dolci,

che senza la forza del flusso carnale restano tese,

all’evaporarsi e lasciando aspro, più che miele.

 

A volte desideravi il mio seme dentro il tuo ventre,

allora ti vedevi contenta e rallegrata,

però la situazione nella sorte non era quella giusta,

sobria e triste ti allontanavi senza il mio incentivo.

 

Cortese e fedele, ancora mi portavi nelle tue bisacce,

nella tua mente, nei tuoi ricordi notturni,

segnali che ci mandavamo come amanti taciturni,

saprà Dio quando mi butterai per terra assieme a tanti vuoti.

 

Però il sapere di avere avuto questo onore,

mi stimola l’ardore nel sentimento,

veramente potresti portare un figlio nostro,

e, più che me, lui, caricandolo nelle tue bisacce con candore.

 

                                                                                                  Jesús Acosta WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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SONO DEGLI ANIMALI...

FRANCE.jpg ILS SONT DES BETES...

SUNT ANIMALE...

 

sono degli animali i poeti
sulle loro spalle
caricano le parole
che salvano il mondo i poeti
sono dei pazzi
nelle loro lacrime
piangono le anime
di tutti gli uomini i poeti
sono degli dei
cambiano le parole
che fondono il mondo

                                                    Flávio Silva WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                                                                                                       Areosa/88

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HO VOGLIA DI ANDARE...

FRANCE.jpg J'AI ENVIE D'ALLER...

 

"Ho voglia di andare verso di voi
Non vi darò per forza tutto
Dei colpi di pennello
Alla luce della foto
Bellezza dell'idea prima
Nella speranza di mie preghiere
Se, nel nostro percorso
Da parte vostra, senza ritorno
Allora l'arte
Diventa faccenda
Ma se insieme, costruiamo
Per in istante, emulazione
Allora, nell'avvenire del mio declino
Mai dimenticherò il vostro destino.

                                                          Sylvie Bian  WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                                                                         

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A MIO PADRE

Uk.jpg (1708 byte)   TO MY FATHER

 

Infinito pare il tempo trascorso

oramai da quel gelido ottobre

in cui una pietosa mano chiuse

per sempre i tuoi occhi al mondo.

 

Eppure l’azzurro di quegli occhi,

privilegiata via per il tuo cuore,

ancora tinge la mia memoria

ed io ti sento qui al mio fianco

e ricordo le mani calde, tozze,

più use alla fatica che alle carezze,

sicura guida al mio domani.

 

Triste, sconsolato e senza fine

fu quel giorno, ma ben vuoto sarebbe

l’oggi senza averti conosciuto.

 

                              Carlo Bertero  WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                                                                         

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BOOM


Su un cubo muovevi il tuo corpo.
Io,guardavo.
Su un cubo ballavi dolcemente..
Io ero felice.
Su un cubo
Si su un cubo
Forse
Qualcosa è nato


                                                 Giuseppe Sigurtà  WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                                                                          "Dal cassetto di Beppe Sigurtà"

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MADONNA...

portog1.gif VIRGEM...

MADONA...

Madonna seduta
sul rosario
a piangere
le sventure di un cane
sperduto
in mezzo a tante suore
fatte di chiesa
e canto
ma di poco
amore

                                                   Andrea Leonardi  WB01345_.gif (616 byte)RETURN

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