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Italy.jpg (930 byte) Aspettiamo le vostre poesie... Italy.jpg (930 byte)

 

 

 


 

 

 

A VOLTE...


A volte mi domando perché scrivo poesie ...?

A volte mi domando per chi scrivo poesie ...?

E' un modo per esprimere quello che si ha dentro su di un foglio
che non fa commenti e non esprime giudizi...

Affidare i propri pensieri, i propri segreti ad una penna...

Affidare un attimo il proprio cuore ad un oggetto...

Sicura che non si lamenterà, che non vorrà spiegazioni, ma si
limiterà a disegnare con le parole quello che provo...

 

                                         Marinella Scarico WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

UNA PERSONA DISTESA...

 

una persona distesa
pigiava
il masso
come fosse fiore
all'arrivo
del deserto
si sentì sola
piangendo le gocce
d'una rosa
in rugiada
nella mattina
di un pomeriggio
serale
della vita

 

                                               Andrea Leonardi WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 




SEMPRE INSIEME

( Per coloro che non si lasceranno mai )


Staremo sempre insieme
Non ti lascerò mai solo
E anche se il mio corpo
Sarà erba
Il mio cuore sarà lì con te
Nel bene e nel male
Potrai sempre contare su di me
Anche se non potrai vedermi
Potrai sentirmi
Perché sarò dentro di te.
Ogni volta che ti sentirai solo,
Ogni volta che sarai
Triste, contento o arrabbiato
Io ci sarò
Sempre al tuo fianco
Anche se non potrai vedermi
Potrai sentirmi
Perché sarò dentro di te.

                                                Daniela Griffini WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

INGRANAGGI


A volte ci cadiamo
o, forse, lo vogliamo,
lasciarci trascinare
i rotanti ingranaggi
rodati,
ben oliati,
riconosciuti e certificati.
Siam presi nelle spire,
accecati
da mire inconcludenti,
traguardi inesistenti.
Come morti viventi
procediamo,
la carica è l'orgoglio.
Andiamo senza meta,
rotelle nella massa,
e intanto il tempo passa
e restiamo schiacciati.
Ci sentiamo arrivati
e, soli fra la gente,
ci esaltiamo col niente.
Ma vorremmo spezzare,
far fermare per sempre,
quella rota che gira
inesorabilmente.

                                                 Roberto Pinna WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

TEMPO, DIMMI SE ESISTI

Tempo, dimmi se esisti veramente.
Dimmi se la mia vita tu rinchiudi
nelle volute della tua spirale.

S'io palpito in un breve tuo frammento
per poi svanire, mentre tu prosegui
l'immobile tua corsa verso il nulla.

Davvero il Grande Artefice ti volle
a scandire il protrarsi degli eventi
e il vuoto a misurar degli intervalli?

Cosa sono il durante, il prima ed il dopo
se non pensieri nati dalla mente
che tenta invano di dimensionarti?

Cosa intercorre tra un sospiro e un bacio?
E a chi punge vaghezza di scoprirlo
se in un lampo d'ebbrezza tu scompari?

Tempo, non credo che tu sia reale.
E' palese che sei pura illusione
se un istante d'amor...t'annichilisce.

                                              Tullio Salvietti WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

VOGLIO SENTIRTI...



Voglio sentirti, Dio
per non doverti pensare.
Voglio sentirti...
per non doverti immaginare,
per non avere bisogno di inventarti.

Voglio sentirti
nell'ampiezza del mio silenzio
e cogliere il momento
del respiro più profondo
che spalanca le porte
al rivelarsi della luce.

Voglio sentirti, Dio
quando la mente non cessa
di urlarmi dentro e la notte
scava avide caverne di paura.
Voglio sentirti per non dimenticare
che ho imparato a riconoscere le ombre.

Voglio sentirti
nel paziente allargarsi del sole
che lento abbraccia il cielo
nell'incominciar del giorno
ed io affannata cerco di dipanare
il dedalo di strade del mio cammino.

Voglio sentirti.
Non pensarti.
Non doverti immaginare.
Voglio sentirti, Dio
per non aver bisogno di inventarti.

                                               Maria Teresa Fiore WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

AERE

Intensi i tuoi
silenzi, come
una pietra
scagliata via
di fretta
colpendo le mie
paure nel buio
della notte.
Stupisci
e rallegra
come solo
un aquilone
può fare.

                                           Gianluca Bugea WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

PER BARBARA



Non c'è strumento più bello
Che lei sappia suonare
Della sua stessa persona,
Corda che vibra
In preda
Alle emozioni.
Porta ventate
Di strana follia,
Un'ebbrezza particolare
Chiamata allegria.
Spontanea come il vento
O profonda come il mare?
Provate a scegliere
Ma non ci riuscirete,
L'imbarazzo è forte.
Sicuramente
Serena come il cielo
Senza nubi, mai.
E quel "non so che"
Che si porta dietro
Sempre,
Come si fa a capire
Cosa mai sarà?
Eppure il segreto
Forse sta proprio lì,
Un fluido nascosto
Eppur nell'aria, aleggiante
E palpabile,
Da tutti percepito.
Forse però il mistero
Non lo scioglieremo mai,
Chi lo sa!
Ciò che importa
E' il suo essere,
La sua vita piena
Di significati, per noi
Che ricambiamo da sempre
Il suo grande voler bene.

                                               Giovanni Alibrandi WB01345_.gif (616 byte)RETURN


 

 

 

STRETTO...

Stretto
tra le tue braccia
unite
le nostre mani
le mie labbra contro le tue
per un istante
L'ETERNITA'

                                                     Antoine Fratini WB01345_.gif (616 byte)RETURN


 

 

 

PENSIERI NOTTURNI

Germany.jpg (519 byte) NACHTGEDANKEN

I

Quando viene sera,
tutti i flauti tacciono.
si rintana il piccolo animale
nella boscaglia.
La prenda di quercia: dura più a lungo.
Quercia, con manici d’ottone.
Quando la civetta lancia il suo grido
nella boscaglia.

II

Per quanto
pulire la cucina
dar da mangiare ai cani ancora?
- bevendo vino rosso dalla bottiglia al contempo?
Quante volte
Sul mio vecchio viso di donna
Truccarsi le labbra ancora?



                                        Gisela Kirberg Mamone WB01345_.gif (616 byte)RETURN


                  ( Traduzione di Lerri Baldo )

 

 

 

SEMPRE NOTTE

Si accosta
a sussurrar parole
degne di silenzio
la notte.
Distende un velo
di comprensione
sul pulsare fremente
di neuroni a volte
impazziti, abbattuti, straniti.
Spegne cosi`
ogni barlume
e lascia giacere con noi
la tenue pace
fino al risveglio.

                                       Marisa Cordioli WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

VOCE

giunse al calar della sera
quando le luci della strada
diedero volto alle ombre.

giunse come lo sciabordio
di un onda,e lasciò parole
come pietre luccicanti che si
posarono sulla riva del cuore.

Come linfa vitale
diede respiro al mio esistere
e spinse via dai meandri della
mente l'impietosa voglia
di buttarsi via.

si posò leggera come una carezza,
calda come un bacio mai dato,
fra le pieghe di un sogno mai
sognato.

                                            Anna WB01345_.gif (616 byte)RETURN


 

 

 

BAMBINI SENZA STRADA...

 

Bambini senza strada,
a piedi nudi incontro alla storia,
profughi dei ricordi di un mondo traditore.
Bambini a cui è toccato un futuro antico,
grigio di povertà e di violenza,
i ricordi dei vecchi della civiltà sono il loro presente.
Ingiustizia inestirpata e vorace dal terreno brullo
della civiltà.

                                            Caterina Sottile WB01345_.gif (616 byte)RETURN


 

 

 

IL MONDO OLTRE IL MURO...

 

Il mondo oltre il muro
Seduta alla finestra
sul davanzal sporgente
il cielo alla mia destra
a manca il sol splendente

E sopra la mia testa
planavan corvi neri
come la tempesta
come i miei pensieri

Pensieri di passato
di presente e di futuro
un grido soffocato
un pugno contro il muro

Quel muro imprigionato
su cui lanciavo sassi
e un sogno irrealizzato
che voleva io scappassi

Nessuno m'impediva
potevo anche saltare
ma sentivo che saliva
la paura di sbagliare

Di affrontare il mondo intero
senza quella stanza
dov'era prigioniero
un poco di speranza

Quell'era il mio passato
il mio presente e il mio futuro
s n'avessi saltato
chiusa dentro quel muro

Da sempre invalicato
i giorni avrei concluso
ma quel sogno irrealizzato
dentro di esso chiuso

Sarebbe poi svanito
l'avrei dimenticato
si sarebbe smarrito
così non ho saltato

E ancora oggi sono
seduta alla finestra
a manca ora c'è un tuono
un lampo alla mia destra

Mi sporgo ancora un poco
poi svelta torno indietro
là fuori non è un gioco
e sbircio dietro al vetro

Il mondo di lontano
sentendolo diverso
quel sogno ormai è vano
la speranza ho perso

 

                                           Francesca Somaglia WB01345_.gif (616 byte)RETURN


 

 

 

COSI' IN FRETTA...

 

Cosi in fretta la natura
si trasforma.
Il mio cuore come
La tuo mano
Gelida
Gli uccelli con le loro ali umide
La libertà è lontana
I nostri nomi
Che si cercano come
La terra con il sole
L'inizio dell'esistere
Di fronte alle parole
Dei tuoi occhi
Davanti a me
L'orologio che non va più.

                                               Amelia Stanescu WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

RICORDERO'



Ricorderò.
Il soffitto della stanza contemplato per ore nel buio dei miei pensieri.
Ricorderò.
Il tempo scandito dall'eco dei battiti del mio cuore quando la mente
si perdeva nel ricordo dei tuoi sguardi.
Ricorderò quel nodo in gola che non ti fa respirare.
Nè vivere.
Nè dormire
Se penso al tempo perduto che non ritornerà mai.

Ricorderò.
Se il tempo che imbianca i miei capelli mi darà il conforto di potere
ricordare.

                                     Mauro Nervi WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

IL TRASFERIMENTO

Uk.jpg (1708 byte) THE TRANSFER



La vita scorreva
con felice regolarità
all'orfanotrofio infantile di S.ANNA:
colazione
pranzo
e
cena
così all'infinito.
Libri da colorare
e
filastrocche;
suonando in un gruppetto musicale;
nella stanza dei giochi
cose diverse da fare;
nel cortile
recinto con sabbia
e
altalena
tricicli
e
piccoli vagoni rossi, anche.
Poi un mattino di luglio, di buon'ora,
Suor Anna gridò forte i nomi dei bambini,
che ora avevano sei anni,
e li ordinò in due file.
e dicendo "Seguitemi",
attraversò in fretta
la porta d'entrata
della loro casa
al piano interrato
e percorse il vialetto del cortile.

I bambini, che avevano sei anni,
seguivano veloci
il suo passo affrettato,
lungo il vialetto,
attraverso il cortile
ed
oltrepassarono il cancello di ferro battuto,
fino alla strada.

Al cenno della Suora
i bambini attraversarono,
in fila dietro il suo velo ondeggiante,
a passi svelti,
poi salirono sul marciapiede
a ridosso dell'alto muro di mattoni
dell'orfanotrofio si S.Vincenzo.

Dopo più di trenta metri,
la Suora fermò il gruppo
davanti alla porta di legno
dell'alto muro di mattoni
e lo fece passare.

I ragazzi, sconcertati,
stavano lì, inebetiti,
a guardare la Suora,
con la chiave in mano,
aprire la porta su...
improvvisamente,
uno scatto della serratura
penetrò al fondo delle loro orecchie
e
una tristezza improvvisa
riempì i loro anni.
Erano stati portati lontano
dalla casa della loro infanzia,
in un viaggio senza ritorno.

L'imponente muro di due metri
sembrava confermarlo,
poichè impediva
anche solo uno sguardo
sulla loro vecchia casa.

                                                  Virgil Gelormino WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                                                      ( Traduzione di M.Elisabetta Racca )