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Italy.jpg (930 byte) Aspettiamo le vostre poesie... Italy.jpg (930 byte)

 

 

 


 

 

DI QUESTO AMORE


Di quest’amore che si rinnova ogni giorno,
come il tempo ad ogni stagione, ho parlato
all’albero solitario piantato sull’Everest,
nel punto più alto, nascosto dalle nubi.

A lui soltanto ho parlato perché sa
che all’amore non ho mai mentito,
come lui costante alle nuvole
io alla mia donna che con me ha visto
quest’amore rafforzarsi e diventare
come Sansone forte anche contro le «belve»
come Ercole invincibile anche contro l’ipocrisia.


L’albero è contento, anch’io lo sono
perché questo sentimento nato in silenzio
ora grida la sua gioia dalla cima
e l’eco lo ripete al mondo intero.

Chissà che non lo sentano anche i potenti
E la smettano si pensare alla guerra
agli attentati terroristici che seminano morte
come il contadino la terra arata di fresco.


All’albero solitario in cima all’Everest
ho raccontato la storia di un amore
cresciuto giorno dopo giorno
e spera di vedere nel tempo a venire
quest’amore sognato e vissuto
intensamente senza remore fiorire
sulla bocca di tutti, profumato e vivo
come l’albero in cima all’Everest
nascosto dalle nuvole perché nessuno
possa contaminarlo o danneggiarlo.



                                              Reno Bromuro WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                              (da «Musica bruciata»)

 

 

 

 

RITMO NELLA NOTTE


Si,
la notte
inghiotte
parole e silenzi,
speranze e tormenti,
annulla le note dolenti.
La notte,
che piano si adagia,
e scorda ogni cosa,
( o almeno ci prova)
finche` poi si sposa
con l'alba radiosa
vestita di bianco e di rosa.

                                         Marisa Cordioli WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 


VERRO' DA TE...

O SA VIN LA TINE...



Verrò da te
silenzioso e impaurito, come al solito.
Ti riempirò la casa di luce,
del racconto del mio struggimento,
e carezzerò con un angolo di sogno
il viso tuo bianco, addormentato,
sempre.
Ci troverà così il mattino
il mio occhio nel tuo
e la tua mano nella mia
allora si aprirà, colpevole,
e io me ne andrò sullo stesso tappeto
ma resterò nel sogno tuo
comunque
sempre al limite
tra il bene e il male.


                                                    Niculita Darastean WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                                       ( Traduzione di Aldo Tonini )

 

 

 

 

QUELL'IMBRUNIRE...

Quell'imbrunire
ogni volta puntuale si ripresenta
spazza via ogni caldo momento
di prima
ogni attimo
di liete e armoniche ore
timbrate di voci gioiose
che facevano eco
per ogni via
ma....quell'imbrunire
puntuale si ripresenta
per far posto a quella inaspettata
e tenue tristezza, del suo volto
che dall'interno nostro
si espande completamente
nella nostra, corporea figura.

                                              Charli WB01345_.gif (616 byte)RETURN


 

 

 

I TANTI VOLTI...

I tanti volti che la morte e il tempo
hanno guastato (ché fu deformata
oltre l'umana - fu la sua sembianza,
e la figura oltre ai figli dell'uomo)
torneranno alla loro più fiorita
e verde età, avranno Pneuma e bellezza.

                          Dario Rivarossa
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ABBRACCIATI...

Abbracciati teneramente
dalla calda luce di mille candele
ti giovi della tua cristallina bellezza.
Nella stanza della vita
sei rimasta sola,
ma non disperi.
Sentimenti dark invadono
la tua esistenza facendo
sfiorire la gioia di essere
ragazza in fiore pronta
per essere colta
dalla gentile mano
e dalla cascata di pensieri
sorge sfolgorante
la tua veritá:
l' ansia di vivere libera
ha liberato i tuoi demoni
e tu succube cedesti
sconfinando per sempre
nella terra delle ombre

                                             Luca WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

PINK-FLOYD'S DAY


E se la notte potesse calare
sul mare ,
calmo , in tempesta , sul mare ,
e se il nero del mare diventasse velluto ,
l'immensità dell'alta marea
accarezzerebbe il sale della mia pelle col suo respiro.

E se la notte potesse rapire
i soffi del vento che scuote gli abeti ,
quella brezza fresca e pungente
solo come in certe sere d'Aprile
e se il vento potesse serbare
tra le sue ali ombrose di tulle
il canto dei grilli d'estate ,
la quiete ululerebbe di dolcezza tra i miei capelli.

E se la notte potesse tuffarsi
negli occhi scuri di una canzone ,
dentro la musica che guida le anime
dei tormenti mortali alla loro
dimora eterna
e se le note , la melodia , la poesia
della canzone diventassero pensiero
e il pensiero penetrasse
le soglie della paura e della diversità ,
i miei limiti esploderebbero in mille cristalli neri.

E se la notte potesse durare
così a lungo da insinuarsi
anche tra i raggi del sole accecante
e se all'improvviso tutto tacesse ,
tutto sparisse cancellato dal mare ,
dal vento e da i suoni di una notte senza luna...
Allora , solo allora
una mano salvatrice
strapperà il mio cuore sanguinante al suo calvario
e mi condurrà verso i luoghi meravigliosi
del mistero della vita
e la morte adagerà silenziosa
il suo senso profondo e leggiadro accanto
ai petali bianchi di una rosa appassita.

                                           Francesca Somaglia WB01345_.gif (616 byte)RETURN


 

 

 

SE

Se amare fosse un'arte
io sono un'artista,
Se Dio fosse la luce
io sono illuminato,
Se la sincerità fosse la follia
io sono pazzo,

Non so perché scrivo le poesie
io non sono un poeta...

                                               Mahmoud K. Shahmirzadi WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

INCHIOSTRO

Mi gioco i polmoni
Col sigaro Che,
emozioni subisco,
cammino, cammino,
a te penso.
Perso in elucubrazioni
che non hanno destino,
le suole per terra,
in guerra contro il bambino
che è in me.
La penna che vola,
sola amica sincera,
su improbabili fogli sgualciti,
bagnati, sdruciti.
L?inchiostro,
dolce veleno
fluisce, ferisce,
in uno sfogo
troppo terreno.

                                        Roberto Pinna WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

TERRA E CIELO

 

Fragile cristallo dalle mani palmate

cigno delle mie aurore desiderate

strascico fra terra e cielo

d’ogni mio desiderio sei nuovo velo

ama, ama, con tutto ciò che hai

ama, ama, e dopo non lasciar mai

la Terra con una mano ben tesa

il Cielo con desideri senza resa.

 

                                                    Gerardo Sorrentino WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

LIDEA, NON....DEALI


Qualche volta ti sento,.... sono sicuro... sei tu,
il tuo volto col vento arriva fino a me:
quelle volte mi pento della mia gelosia
ma è soltanto un momento.... e il vento presto ti fa volare via .

Ma io voglio un oceano di colori e luci,
voglio un tappeto che corre veloce,
voglio un gregge che pascola nel cielo,
voglio un enorme cappello di pioggia,
voglio una donna che gira nel sole,
voglio un cielo di muschio e di lana.

E allora ingabbiero' il vento,
alle porte di quel buio, dove il silenzio
e' la voce sguaiata di una vecchia senza amore:
la mia sara' una ridente nostalgia di un cuore,
una confusione, tra vita e.... poesia,
E mi domando se un'idea come sei tu, una idea ...perche' tu sei solo lidea (non deali),
possa essere legata a una catena:
ho provato una gran pena, credimi
ascoltando il vento fuori,
che corre libero, ovunque va,ovunque vuole
come adesso i miei pensieri verso di te.


E allora ingabbiero' il tempo,
perche' la moglie di un pedestre comandante non puo' vivere
solo e da sola nella mia mente:
perche' l'amore non basta mai nell'ora
che e' sospesa tra gli angeli,
perche' col vento non passa mai il tempo e
questo tempo mi ha cercato, ti ha cercato,ci ha cercato.... mentre io cercavo te
o forse mi illudevo di cercare.
E io sono un po' folle, un po' saggio
nello spendere sempre ugualmente la mia paura e il mio coraggio,
la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato,
la paura e il coraggio di dire: " io ho sempre tentato
io ho sempre tentato, io ho sempre tentato... almeno".

Ma non ingabbiero' te,
non ti chiudero' in nessuna gabbia, neppure di oro,
perche' voglio ancora leggere nei colori del vento,
perche' voglio sentire i suoni immemori del tempo,
perche' voglio guardarmi di spalle mentre parto,
perche' voglio pescare il pesce d'oro di un mio e tuo impossibile sogno,
perche' voglio scendere dalle stelle per toccare la tua bocca,
perche' voglio rubare le chiavi al cielo e darle a te,
perche ' l'inferno esiste ma solo per me che lo temo,
perche' la paura dura piu' dell'amore e io non voglio aver paura ....ma ho paura,
perche' sono un bambino che cammina sull'acqua e tu sei le mie rotaie,
perche' sono un uomo che insegue la tua ombra che si chiama ,anche, nostalgia di me.

E ti lascero',
perche' non voglio essere violentato dal tuo sogno,
perche', proprio io, ho paura di trovare la tua chiave,
perche' non voglio sentire il suono della tua eternita' che mi rende sordo,
perche' una tua nota suona falsa nel pentagramma della mia vita,
perche' manca il tuo lievito che porta alla perfezione dell'amore,
perche' non voglio trovare una tua conchiglia rossa nella rete delle mie illusioni,
perche' non voglio stare al caldo abbraccio di una tua doccia fredda,
perche' non voglio tue promesse che non saranno mai pagate,
perche' non posso svenderti i miei sogni,
perche', alla fine, mi hai detto e ,forse, mi hai dato solo...le tue "stronzate".


E ti lascero',
e quel giorno senza di te non sara' un giorno triste:
lo regalero' ad un uomo fermo sulla strada che va verso il sole,
all'eco silenzioso di una immagine ormai troppo lontana,
al famelico cuore di un leone assetato,
a qualcuno che insegue la vita regalando sorrisi,
alla gelida carezza di una violenza subita,
alla donna che entra in un giardino ormai senza cancello,
a qualcuno che si e' perso nel suo stesso abbandono,

E ti lascero'........
per poter vivere di nuovo e ...sognare
ospite di un ballo in maschera in cui tu non ci sei e io sono solo la maschera,
una maschera che unisce piacere ed amore senza mai creare....un dolore!



                                              Elio Francescone WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

LA PACE IN ME

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Come posso portare nel mondo la pace
Se non so chi sono, dove cammino, dove vado
Come un piccolo acrobata sulla fune tesa
A mettere in ordine i valori del mondo.

Amare giustamente il mio piccolo sé
Amare il fatto che sono, amare il fatto che agisco
Credere in me e negli intenti che prendo.
Devo fare prima in me dentro la pace.

Potrò a un tratto gli uomini toccare
E se anch'essi mi ricambiano, rifulgere
Faranno la pace come nel creato il sole
E il nostro mondo per tutti sarà cambiato allora.



                                                      Alkisti Noutsi WB01345_.gif (616 byte)RETURN
                                             (Traduzione di Aldo Tonini)

 

 

 

 

STRANIERO

" Strano che sono straniero
In un mondo in cui siamo tutti esseri umani
Viviamo sulla stessa terra
Respiriamo la stessa aria
Sotto lo stesso cielo azzurro
Forse,
Sono straniero fra quelli che non hanno sentimento
Quelli che no sanno che cosa è
L'amore, l'umanità e la fratellanza
Se fosse così
Ovunque vado sono straniero

...Anche nel mio paese... "

                                               Mahmoud K. Shahmirzadi WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

 

HO ASSASINATO LA POESIA

 

Perchè sole ci illumini e ci riscaldi ? Perchè notte ci oscuri e ci addormenti ? Ho assassinato la poesia in una notte senza luna e senza stelle e sono stato condannato all'innocenza, perchè nessuno si è accorto di niente......e come mai avrebbe potuto ? No. Scrivere ormai è inutile. Non serve a niente svenarsi le vene e scrivere con il proprio sangue. Uomini fate esattamente come prima: fate come se non esistesse l'altra faccia della luna, anche se esiste per vostra sfortuna. Ho assassinato la poesia, perchè inutile ed ingombrante, falsa ed illusoria. Ho assassinato la poesia, perchè non aveva prezzo, ma solo valore intrinseco. Ho assassinato la poesia, perchè non aveva più nessuna funzione sociale. Ho assassinato la poesia, perchè non guariva, nè cercava di curare, ma al massimo di consolare. Ho assassinato la poesia, perchè non arricchiva i poveri, nè impoveriva i ricchi. Ho assassinato la poesia, perchè non diceva niente di più sul mondo. Ho assassinato la poesia, perchè il mondo era in frantumi e l'io in frammenti. Ho assassinato la poesia, perchè non indicava nessuna strada maestra. Ho assassinato la poesia, perchè non cambia niente, nè gli individui, nè i gruppi, nè tantomeno il corso degli eventi. Ho assassinato la poesia popolare, perchè era utopica creazione collettiva. Ho assassinato la poesia dei poeti, perchè era solipsismo in una torre eburnea. Ho assassinato la poesia, perchè significava trascendere la morte, ma a me non me ne fregava niente di trascendere. Prima quando la poesia era viva o almeno vegetava in letargo......prima insomma.....i profumi annusavano i colori, i suoni assaporavano carezze, i colori accarezzavano i profumi in un oceano disarmante di sinestesie. Le lacrime allora sorridevano, i sorrisi piangevano. I morti mi vivevano. I vivi mi morivano. Ubriacavo il vino, saziavo la sete dell'acqua, i cibi avevano fame di me. Allora ero un ignorante, che conosceva l'ottusità della scienza; allora ero un saggio, che non conosceva l'intelligenza dell'ignoranza. Stavo a leggere le facce dei passanti e contavo nelle loro rughe gli anni. Poi ho assassinato la poesia, come un pittore monco uccise i suoi quadri, perchè lo guardavano in modo troppo indiscreto. Adesso l'amore mi odia, l'odio mi ama. Io odio l'amore ed amo l'odio. Tutto questo da quando ho assassinato la poesia.

 

                                                 Evidda WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

 

 

5 BARBONI

Cielo distante
scuro in volto
poggiato sull'albero,
la corteccia ormai umida
emana un profumo
che lo avvicina alla pioggia.
Sui rami più grandi
abbiamo raccolto
5 barboni
che amano il sogno,
più passano i giorni
più somigliano a frutti.
Il loro vissuto
il loro parlare
il coro di uccelli
un coro nel vento
tra occhi nei saldi
e cuori nei soldi....
.....Sarà troppo tardi!

                                            Carlo Volpicella WB01345_.gif (616 byte)RETURN


 

 

 

ROTAIE


Scolora la pianura
di spiga circoncisa,
decelera l'ansia
a tratti liquida di ricordi
si drappeggia di riflessi,
anoressiche parole frustrano
il passato che mormora di soppiatto
tra una fermata perduta e l'altra;
lungo le linee del viaggio
obliquo barcollo
spostato avanzo di curva
in eccesso,
lo sento
la trazione e la domanda
il riflusso dei pistoni
sotto il mio colon perplesso,
nel flesso del palmo
il sudato domani
di righe e punti
di segni e giunture
di sogni a termine
fino alla prossima stazione.


                                               Tommaso Chimenti WB01345_.gif (616 byte)RETURN