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Italy.jpg (930 byte) Aspettiamo le vostre poesie... Italy.jpg (930 byte)

 

 

 

 


 

L’INCONTRO

FRANCE.jpg  LA RENCONTRE

 

Tutto è cominciato

Quando tu mi hai sorriso

Ci siamo parlati

Con parole indefinite.

 

Il vento soffia

Fra le nostre mani

Una voce mi sussurra

Dicendomi vieni.

 

Io voglio abbracciarti

Ma come farlo

Come osare ?

Io non oso farlo.

 

Tutto mi sembra sfumato

Questo amore

Con parole folli

E’ un grande amore.

                                            Ekiz Gulderen Marouani Mona  WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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LA VIA CATALPA A GIUGNO

FRANCE.jpg  RUE CATALPA EN JUIN

UK.jpg  CATALPA DRIVE IN JUNE

SPAIN.jpg (731 byte) EL PASEO CATALPA EN JUNIO

 

La via Catalpa è festosa

nei giorni estivi di giugno,

quando fioriscono i catalpa.

 

Gli alberi, alcuni in gruppi, altri solitari,

si stendono nell’orizzonte lontano.

 

Gli alberi, verde scuro e frondosi,

merlettati i loro rami di bianco,

scintillano alla luce del mattino.

 

Mentre mi avvicino, li vedo dalla mia bici.

Giganti brillanti, uno inseguendo l’altro,

mi si avvicinano velocemente,

mentre le nubi scompaiono dietro di me.

 

All’improvviso me li trovo di fianco.

Ed io sono sotto le loro spalle.

Grande onda verso l’alto,

che supera l’azzurro nuvoloso.

 

Mentre percorro lisce discese

o pedalo le lunghe salite,

guardo i rami sporgenti,

che brillano di fiori bianchi.

 

Ed ogni anno a giugno mi riposo

sotto uno o due alberi,

dove il prato e la strada

sono ricoperti di fiori bianchi.

 

Prendo un fiore o l’altro,

inalo il dolce profumo

e, lieto, ricordo il mio primo albero,

il mio primo fiore,

gli alberi di Catalpa,

i fiori di catalpa.

 

In passato gli alberi erano

davanti al recinto di ferro battuto

che racchiudeva il campo dei giochi

della casa della mia fanciullezza.

Il vento del sud-ovest a giugno

annaffiava il campo coi fiori.

 

La dolcezza dei fiori oggi

è assolutamente la stessa

di quando s'inizia a fare i primi passi.

 

                                                         Gelormino Virgil   WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                                                                                              ( Trad. : A. Leonardi )

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PUDICIZIA

 

Non guardare i miei occhi
essi hanno timore d'esser visti
aperti a malapena dal gelido vento
essi hanno timore d'esser visti

Non guardare i miei occhi
mentre sfiori le mie gambe aperte
coperte solo da sudore vanigliato
essi hanno timore d'esser visti.

Non guardare i miei occhi
quando l'amore si fa scevro
ed il dolore vaga su scrimolo ardente

Sento nella gola
cristalli frantumati conficcarsi avidamente
e il tuo sorriso iracondo,
si burla dei miei occhi.

                                                                  Altea   WB01345_.gif (616 byte)RETURN

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NOTTE D’ ESTATE

 

Tra papaveri e calanchi

sotto le stelle

seduto

a cavalcioni

sulla luna

il grillo canta

al suo perduto amore......

 

Peccato che............

........al lontano

laggiù

in piana

già s’ode grondar

il temporale

 

                                                                                                     Alvaro Marchetti WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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VIAGGIO SENZA RITORNO

SPAIN.jpg VIAJE SIN REGRESO

FRANCE.jpg VOYAGE SANS RETOUR

 

Tu sei il fiore che guardo quando cala il sole

il mio senso di vita quando mi sento morire

il silenzio che irrompe nel mio ambiente

di maledetto ipocrita,

che pensa solo a un mondo di torture

che mi uccide con gas tossici

sono il disastro della vita

in quel silenzio che giorno per giorno mi uccide

non mi importa di soffrire

perché se tu esisti, soffrire non è niente

sono così debole che il mio riflesso mi danneggia

non mi diranno mai addio i miei ricordi

perché quella bambina triste e sola me li regalò

vieni e accompagnami in questo viaggio

vieni sola o accompagnata, sai che non m’importa

Dal momento che io e te sappiamo che da solo andrò e da solo morirò.

 

                                                                               Wellington Domìnguez WB01345_.gif (616 byte)RETURN

                (Traduzione: Elena Leonardi)

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DALLE MIE TASCHE INTERNE...

 

Dalle mie tasche interne

affiorano

feticci di un passato insieme.

L' Arcadia scoperta al tatto

è ora terra brulla, inospitale

    necrotica.

Non mi manchi più.

Vuoi la verità?

Arranco soltanto

alla ricerca di un po' d'ombra.

Sono 10 anni che il sole

mi picchia in testa

e sulle spalle

screpolate

dalla solitudine.

                                                             Rossella Roberti   WB01345_.gif (616 byte)RETURN

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SE CREDI

Åñëè ëþáèøü

 

Questo amore così grande

non può finire

e se il mio cuore smetterà di battere

ti amerà il mio sangue

e se il mio sangue verrà bevuto dalla terra

ti ameranno la mia pelle i miei nervi la mia carne

e quando i vermi mangeranno la mia pelle i miei nervi la mia carne

ti ameranno le mie ossa.

Ma se bruceranno le mie ossa

allora forse non ti amerò più.

Ma prendi le mie ceneri

e spargile al vento.

 

E il vento ti amerà.

 

                                                 Fabio La Porta  WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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INFELICITA'



Ho visto la tristezza negli occhi di un bimbo
e una lacrima lenta scendere in silenzio...
tristezza di un giorno,
sofferenza per la vita



                                             Giuseppe Sigurtà 
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RICORDI

 SPAIN.jpg (731 byte) RECUERDOS

 

Quando il Silenzio penetra

il quotidiano trascorrere dei miei giorni,

mi fa capire che il tuo ricordo

ritorna e ricomincia ad introdursi dentro di me,

sento il tuo sguardo ed ancora non mi sveglio.

 

                                                                                    Ana Araya WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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ARIA DI CASA

 FRANCE.jpg AIR DE SOI

 

Sabato

giorno di mercato

i bar straboccano di chiacchere

Da Bacchilega

sotto l' orologio

é il cuore che parla.

 

A l' ombra di mezzogiorno

sotto i portici del comune

l' occhio spento o infiammato

in piazza grande

faccie di campagnia

discutono la botta in mano

 

Si ciancia facendo parlare.

 

Commossi o perplessi

da sempre si parla

d' un tempo che è bello

ma che in piana è velo di nebbia

e per colli è sole fasullo

capriccio svogliato.

D' un tempo passato e poi ritrovato

d’ una donna distesa dell' uomo tradito

del figlio che cresce

dell' altro che sposa

la donna sbagliata ma ben fortunata

e di quello

vicino di casa dell' altro versante

que si é fatto fregare

comprando calanchi

 

Per strada i falo'

a fine febbraio si brucia l' inverno

" luce a marzo"

primavera alle porte

e con il vento e il bel tempo

a tavolino poltroni si ride sgarbati

sotto l’orologio che scande

l' accordo trovato

l’ affare concluso, l’ amico sbranato.

Qui a Imola tra

filari e colli

tra piana e monti

sotto i portici

da Piazza Grande al Palazzo del Fascio

da Porta dei Servi a Viale Dante

dalla Selice all’ Osservanza

entro le mura del Comune

e Palazzo Sersanti

risuona il boare di quel chiaccherare,

potente bisbiglio vacarno di folla

che sale pesante e plana sbadato

 

Qui

in questa terra di Romagna

di Padana

di Santerno e di Montanara

tra Papisti e Passator Cortese

il tempo si ferma

di sabato al mercato

sempre

entro un Dio Bono

e un' impugnata in mano

a mezzogiorno in srada

la bicicletta a mano

 

                                                       Alvaro Marchetti WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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SCIVOLA

 

Scivola

sul piano inclinato dalla mia indifferenza

Scivola piano piano

con pazienza

e non avere fretta di arrivare

per sprofondare

nella mia inesistenza.

 

                                                      Andrea Mantegari   WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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AUTOBUS

Uk.jpg (1708 byte) BUS

 

Ventate di carne accaldata

odore, sudore, sudori

di gente che sale e che scende.

L’uomo in tutta la sua animalità

Si preme, s’aggomitola tutto

Le dita sopra le dita

Le vesti tirate alle cuciture

si tendono, tendono ancora per poco.

E’ già la fermata.

 

                                                               Elvira Lia  WB01345_.gif (616 byte)RETURN

 

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